_FIRME PORTOGHESI
01/07/2006

La prima settimana di giugno (2006), ho partecipato ad un viaggio studio in Portogallo organizzato dalla facoltà "L. Quaroni". Durante la visita al Museo della Fondazione Serralves di Alvaro Siza, nel bookshop, mi sono ritrovata a sfogliare questo libro dal titolo "arx portugal, uma segunda natureza, 8 projectos, para 8 concursos".

arx = architexture

'' arx è uma existéncia que nao existe no nosso "mundo fisico" '' Fréderic Levrat

Tra i progetti presentati ce n'è uno che, ad una prima occhiata ha portato la mia mente direttamente nell'aula di via flaminia, al discorso Eisenman, layer, stratificazioni...Vi mostro direttamente le immagini tratte dal libro:


 

 

 

Ecco il testo riportato nel libro in portoghese:

L + L = W : U
l'edificio ospita due istituzioni indipendenti, ma suddividendo alcune funzioni (sale pranzo, servizi medici, amministrazione) in un totale di 8000 mq tra:
1) i residenti
2) i degenti senza bisogno di cure e disabili
Ogni edificio deve possedere un cortile per trascorrere il tempo libero.
Inizialmetne fu collocato un primo edificio a L. destinato a casa di riposo accanto al terreno, creando una via e liberando dagli arbusti esistenti. Sovrapposto e sfalzato fu collocata un'altra "L" per collocarvi la casa do sagrado coraçao. Ogni istituzione funziona ad U
. Infatti la nuova figura a W risulta dalla sovrapposizione delle due L. Dentro ogni U c'è un cortile esteriore indipendente. Negli spazi generati dalle sovrapposizioni si svolgono funzioni comuni. facendo muovere (il testo portoghese riporta la parola "perturbando", che mi sembra molto vicina al discorso delle oscillazioni eismaniane) arbitrariamente le L, si originano elementi, isoliamo le loro tracce (vestigìos) che si proiettano sula terreno. Questi elementi introducono nei giardini, funzioni differenti che invitano al passaggio e diversivi appropriati per i residenti.

Anche se effettivamente siamo lontani dalla metodologia dell'in between di Aronoff Center o della contestualizzazione pertinente di Cannareggio, ho riscontrato nell'opera di Antònio Sardinha (questo è il nome dell'architetto che con il suo progetto si è classificato al 2° posto) una analogia con Eisenman, rispetto al rapporto instaurato con il contesto.
nella prefazione del libro, scritta da Fréderic Levrat, si parla appunto dell'architexture. In particolare mi ha colpito il suo riferimento ad una secunda natura, che viene realizzata in tutte le opere presentate nel libro. "A arquitectura deve responder ao seu contexto e exprimir as preocupaçoes dos seus tempos".

Leggi l'articolo di A. Saggio "Linee Virtuali. Da Cannaregio a Castelvecchio" e il mio commento all'articolo >>
Vedi la Lezione 13: Vector Peter e i miei appunti alla lezione